SCIENZE MOTORIE MERITA RISPETTO!!


Salve a tutti, ho pensato di creare un blog perché vorrei che si venisse a conoscenza di una situazione non molto chiara che investe i Laureati in Scienze Motorie e di conseguenza gli iscritti alle Facoltà in questione. Sono anni ormai che e’ avvenuta la trasformazione degli I.S.E.F. e possiamo affermare che le cose non sono migliorate, infatti la strada per che si laurea in scienze motorie non e’ assolutamente agevole, grazie a tutto il tam tam che ci investe.
Chi si laurea in scienze motorie lo fa portando a termine un percorso universitario ponderato, qui nessuno si e' inventato nulla!
Basta con la cattiva informazione, basta con le favole che ci vedono come gli orchi, qui tutti sanno quello che NON possiamo fare, pero' nessuno sa dove inizia il nostro diritto, siamo stanchi, vogliamo essere liberi di esprimerci dando spazio alla nostre competenze.

sabato 17 febbraio 2007

ESSERE O NON ESSERE!!

La parola "Kinesi" deriva dal greco antico e significa movimento, quindi la Kinesiterapia vuole indicare la terapia del movimento che prevede una serie di condizioni con le quali si cerca di ripristinare l’integrità strutturale “ del soggetto” sfruttando appunto il movimento, allora io mi chiedo perché si creano tanti problemi quando basta analizzare il significato della parola.
Quando si parla di movimento a chi ci si riferisce?
Senza alcun dubbio al Laureato in Scienze motorie, cercare di confondere la realtà con 1000 sotterfugi come ad esempio la fatidica frase: ” il laureato in scienze motorie non è una figura sanitaria”, pretendendo di modificare il senso accompagnando la parola ginnastica con la parola medica, mi da tanto l’impressione che si tenti di nascondersi dietro un dito.
Ormai è tutto chiaro la verità è davanti al naso ma qui si fa finta di non vederla, si cercano “pezze a colori”, cosi da fare in modo di allontanarsi sempre di più dalla realtà, non pretendo nulla, ma chiedo solo le giuste valutazioni, nessuno dovrebbe poter legiferare soggettivamente, cosa che immancabilmente accade, basterebbe documentarsi e vedere che la storia vuole da sempre la GINNASTICA CORRETTIVA patrimonio degli allora diplomati I.S.E.F.
Mi sono più volte chiesto perché per le sessioni di laurea agli studenti di scienze motorie si concesso di compilare tesi che trattano di:
1) gonalgia
2) lombalgia
3) rieducazione funzionale scapolo omerale
4) alterazione che riguardano le curve fisiologiche del rachide

e ancora perché nei piani di studio di scienze motorie rientrano materie che riguardano:
1) attività motorie preventive adattate e compensative
2) auxologia “fisiopatologia dell’età evolutiva”
3) biomeccanica
4) diagnostica per immagini applicata allo sport
5) didattica speciale nei disturbi psicomotori
6) educazione sanitaria e promozione della saluta
7) malattie dell’apparato locomotore
8) medicina fisica
9) teoria e metodologia del movimento umano
10) attività motoria per l’età evolutiva
11) anatomia del movimento.
Non basta dire non siete figure sanitarie, sarebbe troppo riduttivo, perché invece non si parte da quello che dice l’ ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’,o ancora perché non si valuta la possibilità di regolamentare questa figura, mi dispiace ammetterlo ma sono consapevole di aver chiesto troppo.

martedì 13 febbraio 2007

linee guida

IL MINISTERO DELLA SALUTE
CENTRO NAZIONALE PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE NELL’INTESA STATO REGIONI E PROVINCE AUTONOME DEL 23 MARZO 2005, EMANANDO IL PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007 DICE CHE:

1) SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’
rapporto sulla salute nel mondo da parte dell’ O.M.S. che indica nell’inattività fisica, scorretta alimentazione, il soprapeso o obesità,l’ipercolesterolemia e il tabagismo come i principali fattori di rischi per lo sviluppo di malattie non trasmissibili come:
- la malattia coronaria
- accidenti cerebrovascolari
- il diabete di tipo 2
- alcune forme di cancro
- l’osteoporosi
- altri problemi.
Secondo l’O.M.S. l’obesità è diventata un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche in tutti i paesi occidentali e la sua prevenzione diventa un obbiettivo primario.


2) PREVENZIONE DELLE RECIDIVE NEI SOGGETTI CHE GIA HANNO AVUTO ACCIDENTI CARDIOVASCOLARI
Nel 2000 il numero di eventi coronarici, per età compresa tra i 25 e 84 anni era di circa 300.000 fra gli uomini e 78.000 fra le donne.
Nella storia dell’infarto del miocardio il rischio di recidive è presente sia nella fase acuto che nella fase cronica, cosi una delle finalità del piano nazionale della prevenzione 2005- 2007 è la riduzione del rischio, sviluppando tre aree di maggiore interesse terapeutico:

- chirurgica coronaria o interventistica
- interventi sullo stile di vita e riabilitazione fisica e psicologica
- prevenzione e terapia farmacologia


3) STRATEGIA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL’OBESITA’
SVILUPPO DEGLI INTERVENTI PER MIGLIORARE LA NUTRIZIONE E PROMUOVERE L’ATTIVITA’ FISICA NELLA POPOLAZIONE

L’O.M.S. stima che gli stili di vita non salutari spieghino, nei paesi Europei più sviluppati quasi il 50% delle malattie negli uomini e il 25 % nelle donne cosi il rapporto dell’O.M.S. mostra dati molto preoccupanti i quali ci dicono che non sono risparmiati i bambini, le conseguenze sono serie come la riduzione dell’aspettativa di vita, malattie ed invalidità e condizioni associate come
- disturbi psicologici
- problemi ortopedici
- diabete
- problemi epatici
- malattie cardiovascolari

secondo le linee guida, una strategia per la salute pubblica prevede, una corretta alimentazione un aumento dell’attività fisica che sicuramente porterebbero ad risultati di efficacia dimostrata.
In questo senso dice il documento emanato dal Ministero della Salute:
“ pertanto la progettazione,la pianificazione e la valutazione di qualsiasi iniziativa devono passare attraverso il coinvolgimento di un ampio numero di attori, dalla scuola ai centri rieducativi, sportivi, terapeutici ecc.”
in conclusione si vede quanto sono chiare le direttive e le statistiche relative a tali problemi, ma non e’ ancora chiaro come mai l’attività fisica non rientra in un discorso sanitario insieme agli specialisti del campo che in questo caso sono i LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE.
* sono state riportate solo poche parti del documento originale che nella sua interezza prevedeva 33 pagine.

lunedì 12 febbraio 2007

scienze motorie merita rispetto

Salve a tutti, ho pensato di creare un blog perché vorrei che si venisse a conoscenza di una situazione non molto chiara che investe i Laureati in Scienze Motorie e di conseguenza gli iscritti alle Facoltà in questione.
Sono anni ormai che e’ avvenuta la trasformazione degli I.S.E.F. e possiamo affermare che le cose non sono migliorate, infatti la strada per che si laurea in scienze motorie non e’ assolutamente agevole, grazie a tutto il tam tam che ci investe.
Ancora oggi si pensa che l’unico sbocco possibile sia quello dell’insegnamento, però consentitemi di dire che questa non deve essere la sola possibilita’, infatti chi si Laurea in Scienze Motorie lo fa portando a termine un percorso universitario che è stato ponderato a livello Ministeriale, allora mi domando, come mai dopo tanto caos creato dalla legge 6293 contenente l’art.1 septies ( che prevedeva l’equipollenza tra i fisioterapisti e i laureati in scienze motorie) non si è ancora arrivati a niente, anzi l’unica cosa certa e’ la mozione di abrogazione promossa dai parlamentari che ci governano.
Con questo non pretendo di giudicare quanto fatto, penso però che il laureato in Scienze Motorie ha il diritto di potersi esprimere, ma questo non accade, basta considerare la precarietà della situazione accompagnata dall’opera diffamatoria di certe categorie, che non si esprimono se non con pensieri privi di nesso logico, ma quello che è più grave fino ad ora, è dato dalla non conoscenza della materia infatti nessuno si e’ preoccupato di valutare con le carte alla mano i percorsi di studio che sicuramente aiuterebbero a chiarire la situazione, lasciando cuocere nel proprio brodo le varie associazioni ( lobby ) che infangano gratuitamente solo per la paura di perdere l’orticello.
Vi chiedo come mai l'Organizzazione Mondiale della Sani (O.M.S.), nelle nuove linee guide vede l’attività motoria come una condizione necessaria per la cura e prevenzione dei disturbi metabolici come:
1)osteoporosi
2)diabete
3)cardiopatie
4) ipertensione
e qui stiamo ancora a preoccuparci se inserire o meno, in un discorso sanitario il Laureato in Scienze Motorie?
Parliamoci chiaro il problema nasce dalla disinformazione e dalla paura di perdere qualche cosa che non e’ di nessuno, lasciamo stare gli interessi per una volta e valutiamo con il giusto senso ma che però non diventi senso unico.