IL MINISTERO DELLA SALUTE
CENTRO NAZIONALE PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE NELL’INTESA STATO REGIONI E PROVINCE AUTONOME DEL 23 MARZO 2005, EMANANDO IL PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007 DICE CHE:
1) SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’
rapporto sulla salute nel mondo da parte dell’ O.M.S. che indica nell’inattività fisica, scorretta alimentazione, il soprapeso o obesità,l’ipercolesterolemia e il tabagismo come i principali fattori di rischi per lo sviluppo di malattie non trasmissibili come:
- la malattia coronaria
- accidenti cerebrovascolari
- il diabete di tipo 2
- alcune forme di cancro
- l’osteoporosi
- altri problemi.
Secondo l’O.M.S. l’obesità è diventata un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche in tutti i paesi occidentali e la sua prevenzione diventa un obbiettivo primario.
2) PREVENZIONE DELLE RECIDIVE NEI SOGGETTI CHE GIA HANNO AVUTO ACCIDENTI CARDIOVASCOLARI
Nel 2000 il numero di eventi coronarici, per età compresa tra i 25 e 84 anni era di circa 300.000 fra gli uomini e 78.000 fra le donne.
Nella storia dell’infarto del miocardio il rischio di recidive è presente sia nella fase acuto che nella fase cronica, cosi una delle finalità del piano nazionale della prevenzione 2005- 2007 è la riduzione del rischio, sviluppando tre aree di maggiore interesse terapeutico:
- chirurgica coronaria o interventistica
- interventi sullo stile di vita e riabilitazione fisica e psicologica
- prevenzione e terapia farmacologia
3) STRATEGIA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL’OBESITA’
SVILUPPO DEGLI INTERVENTI PER MIGLIORARE LA NUTRIZIONE E PROMUOVERE L’ATTIVITA’ FISICA NELLA POPOLAZIONE
L’O.M.S. stima che gli stili di vita non salutari spieghino, nei paesi Europei più sviluppati quasi il 50% delle malattie negli uomini e il 25 % nelle donne cosi il rapporto dell’O.M.S. mostra dati molto preoccupanti i quali ci dicono che non sono risparmiati i bambini, le conseguenze sono serie come la riduzione dell’aspettativa di vita, malattie ed invalidità e condizioni associate come
- disturbi psicologici
- problemi ortopedici
- diabete
- problemi epatici
- malattie cardiovascolari
secondo le linee guida, una strategia per la salute pubblica prevede, una corretta alimentazione un aumento dell’attività fisica che sicuramente porterebbero ad risultati di efficacia dimostrata.
In questo senso dice il documento emanato dal Ministero della Salute:
“ pertanto la progettazione,la pianificazione e la valutazione di qualsiasi iniziativa devono passare attraverso il coinvolgimento di un ampio numero di attori, dalla scuola ai centri rieducativi, sportivi, terapeutici ecc.”
in conclusione si vede quanto sono chiare le direttive e le statistiche relative a tali problemi, ma non e’ ancora chiaro come mai l’attività fisica non rientra in un discorso sanitario insieme agli specialisti del campo che in questo caso sono i LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE.
CENTRO NAZIONALE PER IL CONTROLLO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE NELL’INTESA STATO REGIONI E PROVINCE AUTONOME DEL 23 MARZO 2005, EMANANDO IL PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007 DICE CHE:
1) SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DELL’OBESITA’
rapporto sulla salute nel mondo da parte dell’ O.M.S. che indica nell’inattività fisica, scorretta alimentazione, il soprapeso o obesità,l’ipercolesterolemia e il tabagismo come i principali fattori di rischi per lo sviluppo di malattie non trasmissibili come:
- la malattia coronaria
- accidenti cerebrovascolari
- il diabete di tipo 2
- alcune forme di cancro
- l’osteoporosi
- altri problemi.
Secondo l’O.M.S. l’obesità è diventata un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche in tutti i paesi occidentali e la sua prevenzione diventa un obbiettivo primario.
2) PREVENZIONE DELLE RECIDIVE NEI SOGGETTI CHE GIA HANNO AVUTO ACCIDENTI CARDIOVASCOLARI
Nel 2000 il numero di eventi coronarici, per età compresa tra i 25 e 84 anni era di circa 300.000 fra gli uomini e 78.000 fra le donne.
Nella storia dell’infarto del miocardio il rischio di recidive è presente sia nella fase acuto che nella fase cronica, cosi una delle finalità del piano nazionale della prevenzione 2005- 2007 è la riduzione del rischio, sviluppando tre aree di maggiore interesse terapeutico:
- chirurgica coronaria o interventistica
- interventi sullo stile di vita e riabilitazione fisica e psicologica
- prevenzione e terapia farmacologia
3) STRATEGIA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL’OBESITA’
SVILUPPO DEGLI INTERVENTI PER MIGLIORARE LA NUTRIZIONE E PROMUOVERE L’ATTIVITA’ FISICA NELLA POPOLAZIONE
L’O.M.S. stima che gli stili di vita non salutari spieghino, nei paesi Europei più sviluppati quasi il 50% delle malattie negli uomini e il 25 % nelle donne cosi il rapporto dell’O.M.S. mostra dati molto preoccupanti i quali ci dicono che non sono risparmiati i bambini, le conseguenze sono serie come la riduzione dell’aspettativa di vita, malattie ed invalidità e condizioni associate come
- disturbi psicologici
- problemi ortopedici
- diabete
- problemi epatici
- malattie cardiovascolari
secondo le linee guida, una strategia per la salute pubblica prevede, una corretta alimentazione un aumento dell’attività fisica che sicuramente porterebbero ad risultati di efficacia dimostrata.
In questo senso dice il documento emanato dal Ministero della Salute:
“ pertanto la progettazione,la pianificazione e la valutazione di qualsiasi iniziativa devono passare attraverso il coinvolgimento di un ampio numero di attori, dalla scuola ai centri rieducativi, sportivi, terapeutici ecc.”
in conclusione si vede quanto sono chiare le direttive e le statistiche relative a tali problemi, ma non e’ ancora chiaro come mai l’attività fisica non rientra in un discorso sanitario insieme agli specialisti del campo che in questo caso sono i LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE.
* sono state riportate solo poche parti del documento originale che nella sua interezza prevedeva 33 pagine.
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